Correggiola ( Polygonum aviculare L. ). Famiglia: Polygonaceae. Nomi comuni: Centinodia, Centonodi (Molise), Erba spaghetta, Poligono degli uccelli.
Pianta annuale spontanea lungo gli argini dei torrenti, margini delle strade, incolti, ha fusto ramificato, strisciante. Foglie sessili, alterne presso i numerosi nodi lungo i fusti, ovali, di lunghezza variabile a seconda dell’habitat, margine intero e superficie leggermente glabra. Fiori piccoli alle ascelle delle foglie di colore bianco rosato.
Qualcuno la confonde con la Bulinaca (Onanis Repens L.), di cui si tratta in altra scheda, detta Arrestabuoi o, come in Molise Straccabuoi o Fermaratri, della cui confusione sono venuto a conoscenza in un convegno sul campo, la qual pianta ha simili proprietà ed usi.
Contiene: olio essenziale, tannini (tiamina), acido silicico, acido ossalico, mucillagini, flavonoidi (riboflavina), antrachinone.
Proprietà curative: cardiotoniche (regola la frequenza cardiaca), vasocostrittrice (aumenta la pressione), diuretiche, emetiche (utile in caso di avvelenamento poiché favorisce il vomito), vermifughe, antiflogistiche, vulnerarie (guarisce le ferite), espettorante.
In particolare è indicata per: Diarree, enteriti, dissenteria; perdite bianche; emorroidi; emorragie varie (polmoni e stomaco, utero); Tubercolosi polmonare e renale; diabete; litiasi biliare e urinaria, reumatismi.
In altri tempi è stata usata per curare la tubercolosi con un preparato di estratto di correggiola e estratto di equiseto insaporito con succo di melocotogno e somministrato a cucchiaini.
Parti usate: si raccolgono le radici in autunno per la tintura madre e foglie, fiori e semi in primavera-estate per preparare tisane, decotti.
Infuso: per la ritenzione urinaria, calcoli renali e della vescica e infiammazioni intestinali: mettere 4 gr di parti aeree della pianta in una tazza e versarvi 100 gr di acqua bollente e lasciare in infusione per 10 minuti; filtrare e berne in ragione di tre tazzine al giorno.
Tintura: 20 gr di pianta intera in 100 gr di alcool a 60° a macero per 8 giorni; filtrare, spremendo le parti erbose residue conservare in bottiglietta scura e assumerne venti gocce per due o tre volte al giorno.
Decotto: per uso esterno: per pelli e mucose infiammate: mettere a bollire per 20 minuti 10 gr di pianta intera in 100 gr di acqua. Applicare compresse di garza imbevuta sulle parti infiammate.
In erboristeria: Si può acquistare la tintura madre, più pratica per gli usi curativi di cui sopra.
Cucina: Qualcuno raccoglie le foglie e i semi per i suoi contenuti di un albume farinoso. Ma è di scarsa importanza alimentare.
Curiosità: Dioscoride, medico greco di cui abbiamo parlato in altre schede, la consigliava contro le malattie di petto, l’ematuria e la dissenteria; la medicina popolare un tempo, oltre ad usarla per la tubercolosi, la usava come rimedio per curare ferite e ulcerazioni della pelle.
Industria: Nell’industria è usata nella fabbricazione di un colore blu, simile all’indaco, utilizzando le foglie; mentre le parti basse (radici) per ottenere un colore giallo.
ATTENZIONE!!! Gli usi e le applicazioni sono indicati solo a mero scopo informativo, per cui si declinano tutte le responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico, alimentare, per i cui usi bisogna sempre richiedere il consiglio del medico farmacologo.