Papavero o Rosolaccio

Categoria: Le Piante Pubblicato: Venerdì, 25 Luglio 2014

Papavero selvatico o Rosolaccio ( Papaver Rhoeas L. ) Famiglia: Papaveraceae.

Nome comune Papavero dei campi, Rosolaccio. Dialettale Molise: Papagnë. Campobasso: Scruccaruole.

 

pap rospapapavero- rosettaDescrizione: Pianta erbacea annuale con radice bianca a fittone e sovrastante rosetta basale di foglie da cui partono i fusti eretti, ramificati e setolosi, alti fino a 70 o 80 cm e ricoperti di peli.

 

Sia il fusto che la pianta, tagliati, emettono un tipico latice bianco di odore sgradevole.

 

Le foglie sono dotate di peli setosi morbidi al tatto, quelle basali disposte a rosetta, lanceolate e lungamente picciolate, con margine dentato e con apice acuto; le foglie cauline sono semplici e sessili.

 

pappart1papavero- fioreFiori: all’apice di lunghi peduncoli si sviluppano alla sommità del fusto i boccioli penduli, prima della fioritura, formati da due sepali che cadono alla fioritura. I fiori sono formati da quattro petali di colore rosso vivo e macchiate (solitamnte) di nero alla base.

 

I frutti: sono delle capsule che contengono i semi.

 

Contiene: Alcaloidi (reandina, reagiina, rearubina), tannini, Mecocianina, mucillagini, coloranti, antociani.

 

Proprietà: antispasmodico, ipnotico, sedativo, sudorifero, antidolorifico, emolliente.

 

Indicato per: Insonnie, tossi spasmodiche, bronchiti, polmoniti, pleuriti, febbri eruttive.

 

Parti usate: tutta la pianta, mentre per gli usi strettamente curativi si usano i petali del fiore e i frutti. La pianta va raccolta prima della fioritura; i petali raccolti tra maggio e giugno, posti ad asciugare in ambiente asciutto, ventilato e al riparo del sole e conservati in boccetta di vetro scuro, sterilizzato.

 

Infuso 1: gr. 1 di petali secchi in 100 gr di acqua bollente immerse per 10 minuti, filtrare e berne un paio di tazzine al giorno prima di coricarsi.

 

Infuso 2: Calmante per tosse bronchiale- gr 2 di petali secchi in 200 gr di acqua bollente per 10 minuti, scolare, dolcificare con 1 cucchiaino di miele e berne in tazzine durante il giorno.

 

Infuso 3: gr 10 di foglie secche in 1 litro d’acqua bollente, filtrare e prendere in tazzine in numero di due o tre al giorno, dolcificate con miele.

 

Elisir di papavero: 15 gr di petali, 5 gr di cannella lasciati insieme a macerare per 15 giorni in 200 gr di alcool purissimo a 90°; al termine della macerazione scolare, avendo cura di spremere il residuo solido; preparare uno sciroppo di 200 gr di zucchero disciolto in 250 gr di acqua e, a freddo, unire alla parte alcolica. Riporre in bottiglietta scura e lasciare riposare per 90 giorni. Al termine assumere in bicchierini all’occorrenza.

 

In erboristeria e in farmacia si possono acquistareun estratto molle in pillole e delle supposte calmanti. Anche pomate ed unguenti.

 

Il papavero è uno dei componenti dei cosiddetti “ quattro fiori” sinergici del Tasso barbasso.

 

Curiosità: Sia Dioscoride che Galeno prescrivevano il decotto di cinque o sei (capsule) per favorire il sonno e per rinfrescare. Inoltre dice Dioscoride che: i capi triti con polenta e impiastrati giovano al fuoco sacro; parimenti alle infiammazioni. Inoltre fattone unzione con olio e miele rosato giova ai dolori di capo.

 

Per uso esterno: l’infuso di petali può essere utile al male degli occhi e agli ascessi dentali; mentre con i petali si possono fare dei cataplasmi applicati sulle palpebre, come antinfiammatorio, mentre applicato alle rughe hanno una funzione tonica.

 

In cucina: le rosette delle foglie basali crude sono ottime nelle insalate miste (pomodori, cipolle, crespigni, cicorie, rucola, borragine (foglie più tenere) ecc), senza esagerare nel quantitativo poiché potrebbero far male; cotte sono ottime nelle minestre miste ad altre erbe, condite con olio crudo e limone, oppure fritte in padella .

 

Le foglie di papavero sono utilizzate, insieme alla bietola, nel ripieno dei cascioni romagnoli, dei tipici piatti liguri gattafin e preboggian, e del tipico piatto friulano pestic, le cui ricette possono essere copiate dal web.

 

Pizza e fojjë: Nei paesi del Basso Molise questo alimento si realizzava imbottendo un bel pezzo di pizza detta schiacciata (in dialetto anche šchianata ) con le cime di rape o spigatelli cotti stufati e costituiva uno dei piatti poveri. Poiché, una volta, almeno, le cime di rapa e gli spigatelli o le cime di catalogna non erano disponibili in tutte le stagioni, allora mia madre sostituiva queste verdure con verdure miste selvatiche: bietoline, papaveri (rosette), crespigni, senapi selvatiche, tarassaco), facendole prima sbollentare e poi soffriggere in aglio e olio e un po’ di peperoncino.

 

Questo piatto è molto simile al cascione romagnolo, di cui scrivo la ricetta.

 

Cascione romagnolo: ricetta per 4 persone: Ingredienti per preparare le piadine:

 

(pasta)- farina 360 gr; acqua q.b.; 60 gr di sugna (oppure metà sugna e metà olio di oliva); un cucchiaio scarso di sale; 1 cucchiaino da caffè di miele ( facoltativo, poiché serve a dare più morbidezza alla piadina.

 

(ripieno)- 600 gr di verdura mista: bietoline, papaveri, piantaggini, crespigni (cascigni) , coste d’asino ecc; 1 spicchio d’aglio, un pizzico di sale a piacere.

 

PREPARAZIONE: (pasta)- Scaldare una tazza d’acqua a 70 o 80 gradi. Disporre la farina sulla spianatoia versandola a fontana ed aggiungere lo strutto, il sale, il miele e l’acqua molto calda. Impastare con una forchetta e lavorare l’impasto per bene. Dividerlo in 4 porzioni e metterlo a riposare al caldo per 20 minuti.

 

(ripieno): Sbollentare le verdure e scolarle per bene. Metterle in una padella con un po’ di olio, aglio e sale e farle soffriggere; quindi far freddare.

 

Stendere la porzione di pasta per fare la piadina e versare la verdura ( un quarto del totale per ogni piadina) lasciando libera la metà della piadina per poterla rovesciare sul ripieno, chiudere per bene i bordi. Cuocere le piadine su una piastra di ghisa o in padella antiaderente molto calda, facendo attenzione a far cuocere bene i bordi della piegatura.

 

Calzone: in Molise con un procedimento simile a quello del cascione si prepara un ottimo calzone, il quale viene infornato.

 

ATTENZIONE!!! Gli usi e le applicazioni sono indicati solo a mero scopo informativo, per cui si declinano tutte le responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico, alimentare, per i cui usi bisogna sempre richiedere il consiglio del medico farmacologo.

 

 


Visite: 4876
Antiodolorifico Sedativo Antispasmodico