Salice

Categoria: Le Piante Pubblicato: Giovedì, 24 Luglio 2014

Salice (Salix alba) Famiglia: Salicacee dal celtico sal lis che significa presso l’acqua; poi i romani lo chiamarono alba, cioè bianco, si riferivano a diverse specie di pianta.

 

 

Tra le tante specie ricordiamo il Salice piangente Salix babilonica. Ma a noi interessano le specie utilizzate in farmacia, oltre che per usi agrari e precisamente: il già menzionato Salix alba o Salice bianco, il Salix caprea L., noto come Salicone o Salcio di montagna, il Salix purpurea.

 

salcsaliceDescrizione:Albero alto fino a 25 m, tronco robusto con ampia chioma, rami di colore giallastro, le gemme e le foglie cono ricoperte di peli argenetei che conferiscono al fogliame uno splendore bianco, caratteristico; sono le foglie di forma lanceolata, lineari, attenuate alle estremità, finemente dentate; la pagina inferiore di colore bianco-sericea per la presenza appunto di peluria. Specie dioica; i fiori maschili sono costituiti da una brattea portante due stami, quelli femminili da una brattea portante un pistillo. Sono riuniti in amenti, lunghi circa 6 cm e più compatti i maschili, più lunghi e più morbidi i femminili.

 

saliicione1saliconeLa specie Salix caprea, invece, è un arbusto alto più di 4 metri e può raggiungere altezze fino a 10-12 m, ha foglie più acuminate e seghettate e più argentate.

 

La specie si insidia presso i corsi d’acqua.

 

Utilizzazioni: Molte sono le utilizzazioni di questa pianta: in agricoltura si usano i vinchi per legare viti e sostegni alle piccole piante arboree; i vincastri per confezionare cesti, stuoie ed altri oggetti; il legno per farne carbone dolce, da cui si può estrarre polvere pirica,o per farne druciolati.

 

Già nel primo millennio a. C. gli Egizi conoscevano le proprietà medicamentose delle foglie e della corteccia del salice, ma Ippocrate (V sec. a.C) ne descrisse le proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie e Dioscoride e Plinio ne ribadirono, successivamente, l’efficacia .

 

Nel periodo a noi più vicino la Scuola Medica Salernitana attribuiva al salice, come pure Dioscoride, proprietà antiafrodisiache. Erodoto, invece, ricorda di un popolo che faceva uso di masticare foglie di salice e che questo risultava essere più resistente alle malattie.

 

Si utilizzano: foglie, corteccia dei rami giovani di 2 o 3 anni, fiori e legno per farne carbone vegetale.

 

Contenuti e proprietà: La corteccia contiene molto tannino, per cui è usata anche nella concia delle pelli.

 

Nel 1828 veniva scoperto il principio attivo, la salicina, contenuto nella corteccia per le proprietà analgesiche, principio attivo simile all’acido acetilsalicilico (Aspirina).

 

Lo sciroppo, il decotto, il vino medicato e la polvere, ricavata dalla corteccia dei ramoscelli giovani, essiccata hanno proprietà astringenti, curative dei reumatismi cronici, antisettiche e febbrifughe.

 

La polvere in quantità di 3 gr in cialde di ostia o stemperata in acqua.

 

Il dcotto esterno di foglie e corteccia si usa per irrigazioni, impacchi e bagni antireumatici.

 

Il decotto di fiori raccolti tra marzo e aprile ha proprietà calmanti e afrodisiache; ottimo per conciliare il sonno: 2 gr in 100gr di acqua bollente per 10 minuti, berne 2 tazzine algorno.

 

In erboristeria è possibile acquistare tintura madre, vino medicamentoso e miscele di erbe idonei all’uso.

 

Si ripete che dosi consigliate sono quelle della nonna, per cui è sempre necessario consultare il medico farmacologo prima della preparazione o dell’uso.

 

ATTENZIONE!!! Gli usi e le applicazioni sono indicati solo a mero scopo informativo, per cui si declinano tutte le responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico, alimentare, per i cui usi bisogna sempre richiedere il consiglio del medico farmacologo.

 

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