Era l’alba d’un giorno di luglio
e già il sole da oriente spuntò
quando un giovine sfidando il nemico
tutto altero il suo petto mostrò.
Tutt’intorno piovea del piombo,
dei compagni suonavan gli inviti
di guardarsi la giovane vita
contro cui il nemico infierì.
Era figlio sublime del Sannio
un leone cresciuto tra i monti,
di talento e d’ingegno una fonte,
la sua fede il suo amor (era) il suo mondo.
Per la Patria più grande più bella
per l’amore che ad essa l’univa
per l’orgoglio dei padri latini
la sua vita quel giorno immolò.
Or piangete piangete compagni
quel gran figlio perì con onore
tutt’avvolto nel suo tricolore
da eroe i Cieli solcò.
Nel tuo cuore si aprì la ferita
per sì gran perdita di figlio diletto
pensa tu, o Madre benedetta
ai tuoi figli tramandarne l’ardir.
Gloria! Gloria! A chi sul Sei Busi
immolando la giovane vita
col nome d’Italia nel cuore
e sul viso un sorriso da eroe
da eroe quel giorno perì.
2004 Alla memoria di Leopoldo Montini
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