Presso l’eremo di Santa Maria
La foschia avvolge appena
il Colle Melaino ‘sta mattina
e l’occhio mio
non può spaziare
nel verde meraviglioso
della campagna
di pace pregna
come l’eremo di Santa Maria
che al mezzo domina
e che tutta la inonda
col suon della campana.
Il sole un raggio timido
sul volto posa
della novella sposa
e del mondo
l’indifferenza sento
sulla pelle rosa.
Mentr’ io assorto
sul terrazzo dell’Oasi (1)
sto in mesta attesa
e prego Iddio
che desti la gente mia
dal torpore eterno
che l’acceca e la rattiene.
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