Sui rami spogli del melo
fremono al vento le piume gli uccelli.
Piatta la campagna si distende
tra le macchie viola dei boschi
che si perdono all’orizzonte.
Squallido e fosco
si torce il Biferno lontano
di là da Boiano.
Fragore non odo
dell’acque copiose,
né lavandaie dai petti
fiorenti chine io vedo.
Acque chiare d’un tempo
dove siete? Chi vi disperse
per altre contrade tradendo
l’amore dei pentri assetati?
Vorrei fermare pensieri
e non riesco
chè deboli si disperdono
come la luce fioca che cede
alle ombre della mia sera.
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